Il caso Tenco con i documenti ufficiali della Procura: ecco le prove che riaprono il caso

CRONOLOGIA

...dal Gennaio 1967 al Giugno 1967

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  1. Billy100
     
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    L' INTERVENTO DELLA POLIZIA NELLA VICENDA COMINCIA ALLE ORE 02:45 DEL 27 GENNAIO 1967 QUANDO IL COMMISSARIATO DI SANREMO VIENE AVVISATO DELLA MORTE DI LUIGI TENCO ALL' HOTEL SAVOY, COSI' COME SCRITTO NEL RAPPORTO GIUDIZIARIO DELLA POLIZIA SCRITTO 15 GIORNI DOPO LA TRAGEDIA:


    "N°1466/3 Sanremo,lì 11/2/1967.-

    OGGETTO: Rapporto giudiziario relativo al suicidio di TENCO Luigi, nato
    a Cassine (AL) il 21/3/1938, residente a Recco (Genova) in Via
    Bastia 12, cantautore.-

    Alla Procura della Repubblica di SANREMO
    e,p.c.
    Alla Questura di IMPERIA


    Di seguito alla segnalazione n°500/2 del 27 gennaio 1967 u.s., si comunica che alle ore 2,45 circa della notte sul 27 detto, questo ufficio veniva telefonicamente informato dalla direzione del locale Hotel Savoy che poco prima il cantante Tenco Luigi, in oggetto indicato, che durante la sera precedente aveva partecipato al XVII Festival della Canzone, interpretando la canzone di sua composizione intitolata "Ciao Amore", era stato rinvenuto cadavere nella propria stanza n° 219 ove era alloggiato da solo.- Lo scrivente accompagnato dal funzionario e da militari di P.S. dipendenti effettuava un sopralluogo accertando che il cadavere del suindicato cantante giaceva in posizione supina e presentava un foro di entrata di proiettile d'arma da fuoco alla regione temporale destra.- Il medico chirurgo Dr.Franco Borelli, con studio in questa Via Matteotti n°20, ne constatava il decesso.-

    Nel corso del sopralluogo la nota cantante "Dalida" (Gigliotti Iolanda), consegnava un biglietto da lei rinvenuto nella stanza allorchè, alle ore 2,15 circa, si era portata nella stanza del Tenco - suo compagno di interpretazione della canzone citata - per rincuorarlo a seguito della eliminazione della canzone stessa da parte dell'apposita giuria- In detto biglietto scritto a mano ed a firma "Luigi" (che è stato costà trasmesso con la succitata segnalazione), sprovvisto di qualsiasi intestazione o indirizzo, sono spiegati i motivi dell'insano gesto: nel biglietto in questione era scritto quanto segue:

    """Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente 5 anni della mia vita. Faccio questo non perchè sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda "Io tu e le rose" in finale e ad una commissione che seleziona "La rivoluzione". Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno.""""

    Sono stati sequestrati i sottonotati oggetti rinvenuti nella stanza n°219 dell'Hotel Savoy, che saranno quanto prima repertati presso codesta Cancelleria penale:
    - una pistola automatica cal. 7,65 marca "Walter" matr. n° 517600, un caricatore contenente n° 6 cartucce cal. 7,65; un bossolo con proietto cal. 7,65, una scatola di cartone con scritta "Walter-Mod.PPK" contenente una scatoletta con 12 cartucce per pistola automatica cal. 7,65, nonchè un caricatore nuovo vuoto per la suddetta pistola, un arnese di metallo giallo per la pulitura dell'arma, un opuscolo illustrante la pistola automatica "Walter", un foglio per "tiro al bersaglio" con alcuni fori ed, infine, una denuncia di acquisto di una pistola "Walter" mod.PPK cal. 7,65 matricola n°517600 con 25 cartucce, sottoscritta dal Tenco Luigi ed indirizzato al Comando Stazione Carabinieri di Recco (Genova), vistata per la ricezione dal detto Comando in data 27/11/1966, nonchè una scatoletta vuota di sedativo marca "Pronox".

    Sono stati restituiti con le cautele di legge a Tenco Valentino, in atti generalizzato, fratello del defunto, i sottoscritti oggetti già di pertinenza di quest'ultimo: [segue elenco di parecchi effetti personali]

    Il passaporto nonchè il porto d'armi per pistola automatica intestati al predetto sono stati restituiti alla Questura di Genova, mentre la patente di guida cat. C. n°61952 rilasciata allo stesso il 24/8/1960 è stata restituita alla Prefettura di Genova.

    Quanto sopra si riferisce a codesta Procura della Repubblica significando che nel corso delle ulteriori indagini esperite, non sono emerse responsabilità a carico di terzi.

    Si allegano i successivi atti assunti e si fa riserva di tramettere il fascicolo con i rilievi fotografici.

    Il Dirigente l'Ufficio
    Commissario Capo di P.S.
    (Dr. Enrico Setajolo)"



    QUEL CHE ACCADE NELLE ORE SUCCESSIVE HA DEL GROTTESCO. E' QUI RIPORTATO UN VIDEO TRATTO DALLA TRASMISSIONE "ENIGMA" ANDATA IN ONDA NEL 2003 CHE BEN RICOSTRUISCE LE ORE CHE SEGUIRONO L' ARRIVO DELLA POLIZIA:



    [color=blue] ED ECCO IL RESOCONTO DELLA SCIENTIFICA:


    "QUESTURA DI IMPERIA

    GABINETTO DI POLIZIA SCIENTIFICA

    Fascicolo dei rilievi tecnici eseguiti il giorno 27.1.1967
    in occasione del rinvenimento del cadavere di: TENCO Luigi, nato a
    Cassine (Alessandria) il 21.3.1938, residente a Recco (Genova) in Via
    Bastia n° 12, avvenuto nella camera n° 219 dell'Albergo Savoia

    in SANREMO - Corso Nuvoloni n° 30 ._

    --------------------------------------------------------------------------------

    Noi sottoscritti fotosegnalatore di P.S. Brigadiere Giuliano Antonio, su richiesta del S.Procuratore della Repubblica di Sanremo dr. Clemente Manfredi e per disposizione del dirigente il Commissariato di P.S. di Sanremo dr. Enrico Setajolo, presso il quale prestiamo servizio, ci siamo recati nella camera n° 219, dipendence di questo Albergo Savoia, sito in Corso Nuvoloni n° 30, per eseguire rilievi tecnici relativi al rinvenimento di un cadavere di sesso maschile, in vita già appartenente a TENCO Luigi, nato a Cassine (Alessandria) il 21.3.1938, residente a Recco (Genova) in Via Bastia n° 12, cantautore.

    Sono presenti al sopralluogo il dr. Arrigo Molinari, Commissario di P.S. e le Guardie di P.S. Ciminari Angelo, Rapanà Sebastiano e Vairo Vincenzo. Si accede alla camera attraverso una porta in legno apribile verso l'interno da destra a sinistra, munita di serratura comune, in atto chiusa a chiave, che non presenta tracce di effrazione.

    La camera di media grandezza irregolarmente quadrata è illuminata da due finestre site rispettivamente nella parte mediana delle pareti destra ed anteriore prospicenti al sottostante giardino del precitato albergo entrambe chiuse con tendine, vetri e persiane e comunica nella parte terminale destra della parete sinistra con il bagno mediante una porta in legno, in atto aperta.

    Nella camera di osserva: all'angolo anteriore destro una specchiera con relativo sgabello, alla parete anteriore verso la parete terminale sinistra un armadio guardaroba, nella parte mediana addossati alla parete sinistra un tavolino in legno pieghevole sul quale vi è posata una valigia in pelle marrone scuro, aperta, sul cui manico vi è attaccata una targhetta con la scritta Tenco Luigi e due chiavette unite con spago, nonchè un comò a quattro cassetti sovrapposti, sul cui ripiano si notano una chitarra nella relativa custodia, un bicchiere a coppa in vetro e due bottigliette da mezzo litro entrambe a metà sulle quali vi è la targhetta S.Pellegrino ed il termosifone; addossato alla parete posteriore con la testiera un letto matrimoniale, divisibile, fiancheggiato dai rispettivi comodini ove su quello di sinistra si nota l'apparecchio telefonico, ai piedi lato destro una poltroncina e nella parte mediana addossato un tavolinetto in legno con sedia e poltroncina.

    Nella parte mediana sinistra del pavimento nello spazio compreso tra l'angolo inferiore sinistro del letto ed il comò a metri 2,20 circa dalla parete anteriore ed a metri 1,90 circa dalla parete posteriore il cadavere di Tenco Luigi, integro, non emane cattivo odore, giace supino in senso trasversale alla stanza con la testa in direzione della parete sinistra.

    Ha la testa leggermente flessa verso destra e aderisce al pavimento, in legno con tappeto in stoffa, con la regione occipite-parietale destra. Gli occhi, il sinistro chiuso ed il destro semiaperto e la bocca leggermente aperta. Sulla regione temporale destra si nota un foro d'entrata di proiettile d'arma da fuoco dalla cui ferita l.c. è fuoriuscito abbondante sangue frammisto a materia cerebrale convergendo, insieme a due rigagnoli fuoriusciti dalle narici e dalla bocca che ha interessato la guancia destra, in una chiazza formatosi sottostante la testa -parte destra- seguendo la linea di gravità, del cadavere di forma irregolarmente circolare di del diametro di cm.35 circa.

    Il braccio destro proteso in avanti poggia sul pavimento col palmo e con le dita unite leggermente flesse nella falangette, la mano sinistra flessa verso l'interno chiusa quasi a pugno che aderisce sulla parte ombelicare-epicolica. Le gambe sono divaricate e la coscia destra ha una più accentuazione di flessione verso destra ed i piedi sono nascosti sotto il comò più verso la parte destra. La testa nella parte parietale sinitra aderisce quasi all'angolo sinistro dei piedi del letto.

    Sempre sul pavimento, nelle gambe si rinviene una pistola automatica cal.7,65 marca "Walther" matricola n° 517600, privo di caricatore, che si rinviene sotto la coscia sinistra, contenente n° 6 cartucce dello stesso calibro, ed ha l'impugnatura verso la parete sinistra e la canna rivolta verso l'entrata - parete posteriore - ed un bossolo a cm.24 dalla parete sinistra, a cm.65 dal piede anteriore destro del comò ed a cm.38 circa dall'infisso sinistro porta ingresso bagno.

    Nell'angolo posteriore sinistro ad una distanza di cm.40 circa dal tetto e ad una distanza fra loro di circa cm.30 si notano due piccole scalfiture nel muro.

    Nell'obitorio di questo Cimitero di Valle Armea, esaminato il cadavere, alla presenza del S.Procuratore, non sono state riscontrate altre ferite, lesioni o segni particolari sul corpo ad eccezione della ferita d'arma da fuoco sulla regione temporale destra.

    Il cadavere indossa un completo grigio scuro a righe, camicia bianca con righini grigi entrambi sbottonati, cravatta bleu scuro con righe diagonale sciolta.

    La pistola, il caricatore con le 6 cartucce ed il bossolo, sono stati repertati unitamente ad altri oggetti ivi rinvenuti da dipendenti questa Squadra Giudiziaria intervenuti sul posto agli ordini del Dirigente l'Ufficio di P.S. di cui sopra.

    Si allegano al presente verbale i sottonotati rilievi:
    Ril. n°1 (Il cadavere visto trasversalmente dalla soglia della camera 219);
    " " 2 (Il cadavere tra le cui gambe si nota la pistola, indicata dalla freccia);
    " " 3 (Il cadavere visto dall'alto, parte destra, nella metà superiore);
    " " 4 (Il cadavere visto dalla parte posteriore, col particolare del caricatore, indicato dalla freccia, nascosto sotto la coscia sinistra);
    " " 5 (Il cadavere, visto dalla parte anteriore, col particolare del foro d'entrata);
    " " 6 (Il particolare del bossolo, indicato dalla freccia, visto dalla parte destra).

    Fatto, letto, confermato e sottoscritto

    Il tecnico di P.S.
    Brig. (firma illeggibile) "

    ALLE ORE 05:20 DEL MATTINO LA POLIZIA INTERROGA DALIDA CHE AFFERMA :

    COMMISSARIATO DI P.S. DI SAN REMO

    OGGETTO: Processo verbale di: interrogatorio

    L'anno millenovecento 67 addì 27 del mese di gennaio
    nel locale Albergo Savoia in Sanremo alle ore 5,20

    Innanzi a noi sottoscritti Ufficiali di P.G. è presente la cittadina francese GIGLIOTTI Iolanda detta "Dalida" nata a Cairo il 17.1.33, residente a Parigi, 18 - 98 rue Lejie, artista, munita di passaporto n°17020 rilasciato il 6.10.64 dalla Prefettura di Parigi, la quale opportunamente interrogata dichiara quanto segue:

    "Al termine dell'esibizione al Festival della Canzone unitamente ad altri artisti e giornalisti ci siamo recati al Ristorante "Nostromo" ove avevamo l'appuntamento. Il cantante Tenco era notevolmente depresso a causa dell'eliminazione della sua canzone "Ciao amore, ciao" per cui ha lasciati tutti alle 0,30 circa dicendo che voleva restare solo e si è portato in macchina da lui guidata in albergo. Conoscendo il suo stato di condizione psichica abbiamo telefonato in albergo e ci è stato confermato che era rientrato. Alle 2,10 di stamane, nel rientrare in albergo, mi sono portata nella stanza 219 per accertare le condizioni di salute del Tenco. Ho trovato la porta accostata ma non chiusa a chiave e le chiavi dentro la serratura dall'esterno. Ho bussato più volte senza avere alcuna risposta. Sono entrata, ho trovato la luce accesa ed il Tenco disteso per terra apparentemente privo di vita. Dallo stesso telefono della camera ho chiamato dicendo che era successo un incidente e che era necessario l'intervento di un dottore. È accorsa gente ed a tutti ho comunicato quanto accaduto. Preciso che su un tavolino della stanza del Tenco ho rinvenuto un biglietto su carta intestata dell'albergo, scritto dal Tenco che inizia con le parole: "Io ho voluto bene......." e termina con le parole "Ciao Luigi".

    A questo punto è presente il signor Vivarelli Piero, nato a (***) il (***), residente a (***) Via (***), giornalista, il quale fa presente che il biglietto rinvenuto nella stanza è stato scritto dal Tenco in quanto riconosce la sua grafia.

    Fatto, letto, confermato e sottoscritto.
    f/to Iolanda Gigliotti
    " Piero Vivarelli
    " dr.Arrigo Molinari Comm.P.S.
    " dr.Enrico Setajolo Comm.Capo P.S."

    QUALCHE ORA PIU' TARDI DALIDA, ACCOMPAGNATA DA LUCIEN MORISSE, E' GIA' IN VOLO PER LA FRANCIA SU PERMESSO DELLA STESSA POLIZIA.

    ALLE ORE 08:30 DEL MATTINO AVVIENE UN' ALTRA RICOGNIZIONE DEL CADAVERE, NON PIU' DAL DOTT. BORELLI, BENSI' DAL DOTT. ROVERIO CHE SCRISSE:


    "PROCESSO VERBALE di descrizione, ricognizione e sezione di cadavere

    L'anno 19.. il giorno 27 del mese di gennaio ore 8:30 in............
    Noi Dott. il S.Procuratore della Repubblica Dott. Clemente Manfredi, assistiti dal sottoscritto segretario
    ci siamo recati in detta località all'oggetto di procedere alle operazioni di cui di seguito.
    Per le operazioni peritali, abbiamo richiesta la presenza del signor Dott. Roverio Pietro.

    Ammonito sull'importanza morale del giuramento, sul vincolo religioso che i credenti con esso contraggono verso Dio e sulle pene stabilite contro i colpevoli di falsità in giudizio, ai sensi dell'art. 142 Cod. proc. pen., gli abbiamo deferito il giuramento leggendogli la formula:
    "Consapevole della responsabilità che col giuramento assumete davanti a Dio e davanti agli uomini, giurate di bene e fedelmente procedere nelle indagini a voi affidate, senz'altro scopo che quello di far conoscere la verità, e di mantenere il segreto su tutti gli atti che dovete compiere o che si faranno in vostra presenza". Il perito ha pronunziato le parole: Lo giuro.

    Invitato a declinare le sue generalità, ha dichiarato di chiamarsi:
    Dott. Pietro Roverio, n. in Sanremo il 5/1/1909 ivi res. medico condotto

    Dopo di che, diamo atto di aver rinvenuto in questo luogo un cadavere di sesso maschile

    Il perito rispondendo ad analoghi quesiti dichiara:
    1) La morte è stata causata da ferita con frattura multipla del cranio e spopolamento della materia cerebrale.
    2) Il mezzo che la produsse fu colpo d'arma da fuoco (pistola) sparato a brevissima distanza.
    3) La morte risale a circa 7 ore fa.

    Firma illeggibile."


    NELL' ESTATE DEL 1967 L' INCHIESTA E' GIA' CHIUSA E IL CASO VIENE ARCHIVIATO COME SUICIDIO.

    UN ANNO DOPO LA MORTE DI LUIGI TENCO, VENGONO MESSI ALL' ASTA I REPERTI DELLA SCENA DEL CRIMINE DAL TRIBUNALE DI SANREMO.


    Edited by Billy100 - 5/4/2008, 16:08
     
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  2. ^^RobertSmith^^
     
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    mettere all'asta i reperti del crimine... mi sembra un gesto assurdo. Gli effetti personali del defunto vanno assegnati alla famiglia o a persone a lui care e non messe all'asta! almeno questo è quello che penso io
     
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  3. Billy100
     
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    E pensi giusto perchè così dovevano andare le cose. Invece nel Caso Tenco la regola non esiste. Essa viene stravolta per confondere le acque e cancellare tutto.
    Sta a noi rimettere insieme tutti i pezzi.
     
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  4. Bennina86
     
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    Ciao a tutti...leggendo il verbale della scientifica ho notato la seguente frase: "Ha la testa leggermente flessa verso destra e aderisce al pavimento, in legno con tappeto in stoffa, con la regione occipite-parietale destra."...l'ematoma nn era proprio nella parte destra??forse se l'è procurato con l'impatto dovuto alla caduta...cmq in genarale nn mi convince una cosa...un fattore comune nelle persone suicide è come scelgano la posizione nel momento in cui compiono l'insano gesto, cioè una posizione composta (x esempio quelli che assumono barbiturici si mettono a letto e in posizione fetale)...se Tenco si è procurato quell'ematoma x via della caduta era in piedi...ma chi è che si ammazza in piedi??è un atto così coraggioso da compiere che uno di solito si "concetra"...o no??
     
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  5. ^^RobertSmith^^
     
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    Bennina86 il fatto ti sembrerà assurdo... Tenco quando fu ritrovato morto nella sua stanza fu portato via , solo che avevano dimenticato di scattargli le foto, così che hanno fatto? Lo hanno riportato nella sua stanza, lo hanno messo disteso come lo avevan trovato all'inizio (o almeno c'hanno provato) e tutto questo solo per scattargli delle foto.
    c'è gente che si suicida anche rimanendo in piedi.... il fatto è che quando quel pensiero arriva, non si riesce piu a controllare il cervello e si arriva a fare qualsiasi cosa. Purtroppo i perchè son tanti, le indagini riguardo alla sua morte son state quasi trascurate, prese quasi alla leggera. Io resto dell'idea che è stato un falso suicidio. qualcuno lo ha ucciso e ha cercato di disporre le cose in modo che la gente arrivasse a pensare che si trattasse di suicidio.
     
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  6. Billy100
     
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    Ciao a tutti!
    L'ematoma...si...può esserselo procurato anche cadendo e quindi sbattendo la testa. E' infatti una delle ipotesi che non val la pena scartare. Certo è, però, che al lato destro di Tenco non c'era la pediera del letto e dunque non è lì che può aver sbattuto. Forse l'ha fatto cadendo?? Forse! C'è però da dire che nel cadere avrebbe sbattuto la nuca e non la parte destra.
    Insomma...ancora dubbi che però una tac risolverebbe. Mi pare che la perizia ultima abbia previsto una tac e quindi non resta che aspettare il resoconto della Polizia per saperne di più. Quel che si potrebbe fare, al massimo, è come Samuel Gilles chiedere a degli esperti parenti propri o conoscenti.
     
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5 replies since 23/2/2008, 17:06   1614 views
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